Palma di Montechiaro sorge su una collina sulla fascia litoranea, poco distante dal capoluogo Agrigento. 
Il ritrovamento di reperti archeologici risalenti al II millennio a.c. e la presenza di numerose tombe sicane , dimostrano che in questo territorio, fin da tempi remoti, vi furono insediamenti umani i cui abitanti erano dediti all’agricoltura ed alla pastorizia. 

Il primo atto della storia di Palma, solo nel 1865 la città si chiamerà Palma di Montechiaro, è la costruzione del Castello Chiaramontano  ( 1353), che si staglia lungo la costa a metà strada tra Punta Bianca e la foce del fiume Palma, ad opera di Federico Prefoglio che di lì a poco passò ai Chiaramonte, da cui prese il nome.

Il Castello di Montechechiaro è usato ormai da secoli come santuario della Madonna locale, che si festeggia ogni domenica dopo Pasqua, ed chiamata appunto dalla popolazione, Madonna del Castello, anche se il titolo ufficiale è Maria Montis Claris e Maria Madre della Divina Misericordia, dato che la sua festa coincide con quella della Divina Misericordia approvata dal Papa Giovanni Paolo II nel 2000.

L’atto di fondazione della città di Palma porta la data del 25 aprile 1637. Nello stesso documento si rileva che a fondare la città fu Carlo Caro Tomasi dopo avere ottenuto il 16 gennaio 1637 la ” licentia populandi ” dal re Filippo IV.
Il 3 maggio 1637 fu posta la prima pietra. 

La prima dimora dei Tomasi in Palma è il Palazzo ducale che nel 1659 fu trasformato in Monastero delle Benedettine per accogliere le figlie e la moglie del Duca Santo. Attigua al Monastero vi è la chiesetta di Maria Santissima del Rosario. Entrambi esempio pregevole del barocco siciliano.

Altro esempio del barocco siciliano è la Chiesa Madre, con annessi l’Oratorio del Santissimo Sacramento e l’Oratorio del Santissimo Rosario, che sorge maestosa in cima ad una lunga e larga scalinata. 

Tra il 1653 e il 1659 fu costruito il Palazzo Ducale, dopo che il primo venne inglobato dal Monastero delle benedettine.